Consiglio di Stato sentenza n. 5025 del 2014

ECLI:IT:CDS:2014:5025SENT

Massima

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Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. L'annullamento statale di un'autorizzazione paesaggistica, anche se non impugnata, determina l'obbligo per l'autorità comunale di rinnovare il titolo edilizio assentito, integrandone la motivazione ove ritenga la sussistenza dei presupposti di legge per rilasciarlo, ovvero negandolo definitivamente ove ravvisi il carattere insuperabile delle ragioni ostative illustrate nel provvedimento statale di annullamento. Il diniego comunale sulla variante in sanatoria edilizia si limita a rilevare il contrasto dell'intervento realizzato con l'annullamento dell'autorizzazione paesaggistica e con le norme di tutela paesaggistica, senza necessità di una specifica valutazione dell'interesse pubblico ulteriore alla rimozione del titolo edilizio irregolare. 2. La valutazione di compatibilità paesaggistica deve essere condotta dal comune in maniera puntuale, mediante descrizione delle opere e del contesto ambientale in specifico riferimento all'area di ubicazione del manufatto, indicando le ragioni per le quali esso sia ritenuto compatibile o meno con i valori paesaggistici tutelati dal vincolo. 3. In relazione al rapporto tra istanza di sanatoria edilizia ed autorizzazione paesaggistica, ciò che rileva è la data di valutazione della domanda di sanatoria e non quella di costruzione dell'immobile, essendo irrilevante che il vincolo paesaggistico sia sopravvenuto rispetto alla commissione dell'abuso e alla data di presentazione della domanda di sanatoria. 4. Il divieto di sanatoria paesaggistica previsto dall'art. 146, comma 12, del d.lgs. n. 42/2004, come modificato dal d.lgs. n. 157/2006 e successive disposizioni, si applica anche nel periodo transitorio, non essendo influenti le successive modifiche normative che hanno previsto una tutela crescente e più rigorosa della disciplina paesaggistica.

Sentenza completa

N. 01803/2011
REG.RIC.

N. 05025/2014REG.PROV.COLL.

N. 01803/2011 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1803 del 2011, proposto da:
Costruzioni Edili Morandi s.r.l., nella persona dell’amministratore in carica, rappresentato e difeso dagli avv. ((omissis)), ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Roma, via della Camilluccia, 785;

contro

Ministero per i Beni e le Attività Culturali, e Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Brescia Mantova e Cremona, nelle persone dei rispettivi titolari in carica, rappresentati e difesi dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliata per legge in Roma, via dei Portoghesi, 12;
Comune di Toscolano-Maderno, non costituito;

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