La monetizzazione sostitutiva della cessione degli standard urbanistici è un elemento essenziale del perfezionamento e della validità del titolo edilizio, che implica un apprezzamento discrezionale da parte dell'amministrazione comunale. Essa afferisce al reperimento delle aree necessarie alla realizzazione delle opere di urbanizzazione secondaria all'interno della specifica zona di intervento, con la conseguenza che l'importo dovuto dal privato costruttore deve essere parametrato al valore venale dei terreni edificabili da acquisire nella medesima zona, in conformità a quanto disposto dall'art. 37 del T.U. n. 327/2001. La monetizzazione degli standard non ha la medesima natura giuridica del contributo di costruzione, non configurandosi come una prestazione patrimoniale imposta ai sensi dell'art. 23 Cost., e non può essere oggetto di un'azione di accertamento autonoma, dovendo essere impugnata contestualmente al titolo edilizio nel quale è indicato l'importo dovuto. Pertanto, il privato costruttore che non abbia impugnato il permesso di costruire nel termine decadenziale non può successivamente contestare l'importo della monetizzazione degli standard attraverso un'azione di accertamento, in quanto tale importo costituisce parte integrante del titolo edilizio.