Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 27849 del 7 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:27849PEN

Massima

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Il possesso di sostanze stupefacenti, anche se finalizzato all'uso personale, può integrare il reato di detenzione a fini di spaccio qualora siano presenti elementi oggettivi e soggettivi che dimostrino la destinazione della droga alla cessione a terzi, come la quantità detenuta, il confezionamento e le modalità di conservazione. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione di tali elementi, la cui motivazione è insindacabile in sede di legittimità salvo vizi logici o giuridici. Inoltre, il nesso di continuazione tra reati di spaccio già giudicati e il nuovo reato contestato deve essere valutato dal giudice di merito sulla base di un apprezzamento complessivo degli elementi fattuali, senza che sia necessaria una puntuale dimostrazione dell'unicità del disegno criminoso in astratto, essendo sufficiente la sussistenza di un nesso oggettivo e soggettivo tra i fatti. La valutazione del giudice di merito su tali aspetti è incensurabile in sede di legittimità se adeguatamente motivata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO ((omissis)) - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) AI. GI. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 12/12/2006 CORTE APPELLO di CALTANISSETTA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. SERPICO FRANCESCO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. MONETTI V., che ha concluso per: rigetto del ricorso;

Udito il difensore Avv. IMPELLIZZERI che ha concluso per: si riporta ai motivi.

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