Cassazione penale Sez. III sentenza n. 40477 del 19 ottobre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:40477PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare ai fini della custodia in carcere, può essere desunto dalla gravità del fatto commesso, dalla pluralità delle condotte e dall'interesse morboso dell'indagato nei confronti di minori, anche in assenza di precedenti penali, senza che sia necessario un giudizio prognostico favorevole sulla concessione della sospensione condizionale della pena. Le dichiarazioni della persona offesa, se ritenute attendibili dal giudice, possono costituire di per sé un indizio grave, idoneo a giustificare la misura cautelare, senza necessità di ulteriori riscontri estrinseci. Il giudizio sulla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e del pericolo di reiterazione del reato rientra nell'ambito del prudente apprezzamento del giudice di merito, la cui valutazione non è sindacabile in sede di legittimità se adeguatamente motivata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LUPO Ernesto - Presidente

Dott. CORDOVA Agostino - Consigliere

Dott. PETTI Ciro - Consigliere

Dott. FRANCO Amedeo - Consigliere

Dott. MARINI Luigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

difensori di Bi. Fr. , nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza del tribunale della liberta' di Trento del 20 marzo del 2009;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Ciro Petti;

sentito il Procuratore Generale nella persona del Dott. Antonio Siniscalchi, il quale ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito l'avv. Maria Carmela Carriere, la quale ha concluso per l'accoglimento del ricorso;

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