Cassazione penale Sez. V sentenza n. 43590 del 2 ottobre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:43590PEN

Massima

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Il delitto di bancarotta fraudolenta per distrazione si configura quando l'amministratore di una società fallita abbia distratto beni e somme di denaro dal patrimonio sociale, anche in assenza di una puntuale documentazione contabile, purché sia accertata la previa disponibilità di tali beni e somme in capo all'imputato e la loro sottrazione dal patrimonio aziendale, valutate le risultanze probatorie nel loro complesso, anche in assenza di una presunzione di attendibilità della documentazione contabile. L'elemento soggettivo del reato di bancarotta fraudolenta per distrazione è integrato dal dolo generico, consistente nella consapevolezza che le operazioni compiute sul patrimonio sociale siano idonee a cagionare un pregiudizio per i creditori, senza che sia necessaria l'intenzione specifica di arrecare loro un danno. Parimenti, l'elemento soggettivo del reato di bancarotta fraudolenta documentale è integrato dalla consapevolezza, in capo all'amministratore, che l'irregolare o mancante tenuta delle scritture contabili possa provocare un pregiudizio per le ragioni della massa creditoria. La contestazione della recidiva, ove non abbia determinato un aggravamento della pena, è priva di interesse per il condannato, non essendo necessaria una pronuncia di legittimità al riguardo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. SABEONE Gerardo - rel. Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 01/12/2016 della CORTE APPELLO di BARI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. GERARDO SABEONE;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. SALZANO FRANCESCO che ha concluso chiedendo per il rigetto.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di Appello di Bari, con sentenza del 1 dicembre 2016, ha sostanzialmente confermato, rimodulando la pena, la sentenza de…

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