Il diniego di ampliamento della concessione di occupazione di suolo pubblico in un'area di particolare pregio storico-culturale, come Piazza Campo de' Fiori in Roma, è legittimo qualora l'autorità competente per la tutela dei beni culturali abbia espresso parere negativo, in ragione della necessità di preservare l'integrità e il decoro del sito, anche in assenza di una specifica individuazione dello stesso tra le aree sottoposte a vincoli paesaggistici o culturali o in cui siano stati istituiti piani di massima occupabilità. L'amministrazione, nel riesaminare la domanda di ampliamento a seguito di un precedente provvedimento cautelare, non è tenuta a confutare puntualmente tutte le osservazioni e controdeduzioni dell'interessato, essendo sufficiente che abbia complessivamente esaminato la questione e motivato adeguatamente il proprio diniego, senza incorrere in vizi di illogicità, irrazionalità o travisamento dei fatti. Inoltre, il silenzio-assenso non opera per i procedimenti riguardanti il patrimonio artistico e culturale, come quello in esame relativo a un'area della città storica di Roma.