Cassazione penale Sez. V sentenza n. 2195 del 17 gennaio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:2195PEN

Massima

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Il reato di ingiuria, previsto dall'art. 594 c.p., è stato abrogato dal D.Lgs. n. 7/2016, con la conseguenza che il fatto non è più previsto dalla legge come reato. In caso di sentenza di condanna relativa a un reato successivamente abrogato e qualificato come illecito civile, sottoposto a sanzione pecuniaria civile, il giudice dell'impugnazione, nel dichiarare che il fatto non è previsto dalla legge come reato, deve revocare anche le statuizioni concernenti gli interessi civili, in applicazione del principio del collegamento necessario tra condanna penale e statuizioni civili, della tassatività della deroga prevista dall'art. 578 c.p.p. e della diversa disciplina sancita dal D.Lgs. n. 8/2016, art. 9, per gli illeciti oggetto di depenalizzazione, non prevista per le ipotesi di abolitio criminis dal D.Lgs. n. 7/2016, né ad esso applicabile in via analogica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo Consiglie - N. 2888

Dott. CAPUTO Angelo - rel. Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 05/03/2015 del TRIBUNALE di ANCONA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 17/11/2016, la relazione svolta dal Consigliere Dott. ANGELO CAPUTO;
Udito il Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte di cassazione Dott. DI LEO G., che ha concluso per l'annullamento senza rinvio perche'…

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