Cassazione penale Sez. II sentenza n. 32894 del 24 novembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:32894PEN

Massima

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Il concorso nel reato di frode informatica si configura quando l'agente, pur non essendo l'autore materiale dell'accesso abusivo al sistema informatico, consente l'utilizzo della propria carta di pagamento ricaricabile per l'accredito del profitto illecitamente conseguito mediante tale condotta fraudolenta. Tale condotta, diversamente dalla ricettazione, si consuma nel momento in cui le somme di denaro vengono accreditate sulla carta di pagamento dell'agente concorrente, realizzando contestualmente l'ingiusto profitto per l'autore della frode e la definitiva perdita patrimoniale per la vittima. Pertanto, la qualificazione giuridica della condotta come concorso in frode informatica, anziché ricettazione, incide sul termine di prescrizione applicabile, che decorre dalla data di consumazione del reato e non dalla data di commissione del fatto principale. Qualora il reato risulti prescritto al momento della pronuncia, il giudice è tenuto a dichiarare l'immediato proscioglimento dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. BORSELLINO Maria - rel. Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza emessa in data 10/07/2018 dalla Corte d'Appello di Caltanissetta;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.Con sentenza del 10/07/2018, la Corte d'Appello di C…

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