Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 5278 del 2014

ECLI:IT:TARNA:2014:5278SENT

Massima

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Il provvedimento di demolizione di opere edilizie abusive è un atto vincolato che scaturisce direttamente dall'accertamento dell'abuso, senza che sia necessaria una specifica valutazione dell'interesse pubblico alla demolizione, il quale è in re ipsa. L'ordine di demolizione non richiede la previa comunicazione di avvio del procedimento, trattandosi di un atto dovuto che sorge in dipendenza dell'abuso, le cui conseguenze il destinatario non può ignorare e in relazione al quale non sussistono esigenze partecipative. La sottoposizione a sequestro penale non esonera dalla demolizione, potendo a tal fine essere richiesto il dissequestro. La previsione della successiva acquisizione gratuita del bene e dell'area di sedime, in assenza di indennizzo, non contrasta con il precetto costituzionale, in quanto rappresenta la reazione dell'ordinamento al duplice illecito posto in essere da chi esegue un'opera abusiva e non adempie all'obbligo di demolirla. Né la domanda di condono edilizio, né la richiesta di accertamento di compatibilità paesaggistica possono incidere sull'obbligo di demolizione, in quanto l'Amministrazione preposta alla tutela del vincolo paesaggistico può autonomamente valutare l'inconciliabilità della struttura realizzata con i valori alla cui salvaguardia è preposta, senza essere vincolata dalle determinazioni di altre Amministrazioni. Il principio di prevalenza della conformità di quanto realizzato rispetto all'esistenza del titolo autorizzatorio non trova applicazione nell'ipotesi di ordine di demolizione, il quale scaturisce con carattere vincolato dal mero accertamento dell'abuso, senza che a tal proposito possano rilevare valutazioni rimesse ad un'attività successiva e dipendenti dalla richiesta di sanatoria.

Sentenza completa

N. 06509/2005
REG.RIC.

N. 05278/2014 REG.PROV.COLL.

N. 06509/2005 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 6509 del 2005, proposto da:
Gammella Salvatore, rappresentato e difeso dall'avv. Raffaele Marciano, con domicilio eletto presso lo studio in Napoli, via S. Lucia, 62;

contro

Ente Parco Nazionale del Vesuvio, rappresentato e difeso dall'avv. Gerardo Maria Cantore, con domicilio eletto presso lo studio in Napoli, via C. Console, 3;

per l'annullamento

dell'ordinanza prot. n. 4856 del 10/5/2005 di eliminazione o rimozione opere abusive e ripristino dello stato dei luoghi.

Visti il ricorso e i relativi allegati;

Visto l'atto di costituzione in giudizio dell…

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