Il definitivo provvedimento di confisca di un bene, adottato ai sensi del d.lgs. n. 159/2011, determina il trasferimento dello stesso al patrimonio indisponibile dello Stato, con conseguente obbligo per l'Agenzia Nazionale per l'Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalità Organizzata di provvedere al suo recupero e alla sua destinazione a finalità istituzionali e sociali, senza che possano rilevare eventuali diritti o aspettative di coloro che ne erano precedentemente in possesso, anche qualora versino in condizioni di disagio abitativo. Infatti, una volta divenuta definitiva la confisca, i diritti di terzi non incidono sulla definitività del trasferimento del bene allo Stato, essendo l'Agenzia tenuta a dare esecuzione al provvedimento ablatorio, in applicazione degli artt. 45, 47 e 48 del d.lgs. n. 159/2011, nonché dell'art. 823 c.c. che equipara i beni confiscati a quelli appartenenti al demanio pubblico. Pertanto, l'Agenzia è legittimata ad emettere l'ordinanza di sgombero, senza che possano essere invocate esigenze abitative o altri diritti da parte degli occupanti sine titulo, i quali hanno avuto modo di far valere le proprie ragioni nei diversi gradi di giudizio previsti. L'Agenzia, nel fissare il termine per lo sgombero, è tenuta a contemperare le esigenze di recupero e destinazione del bene confiscato con le problematiche del nucleo familiare interessato, senza che ciò possa comportare un pregiudizio all'esercizio del proprio potere autoritativo.