Cassazione penale Sez. II sentenza n. 13810 del 7 aprile 2011

ECLI:IT:CASS:2011:13810PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il giudice di legittimità, nel sindacare la motivazione della sentenza impugnata, è tenuto a verificare esclusivamente la presenza di un apparato argomentativo logico e coerente, senza poter riesaminare nel merito gli elementi di fatto posti a fondamento della decisione. L'illogicità della motivazione, quale vizio denunciabile in cassazione, deve risultare evidente e macroscopica, non potendo il giudice di legittimità sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, pena la trasformazione della Corte di Cassazione in un ulteriore giudice del fatto. Pertanto, il ricorso per cassazione che si limiti a prospettare un diverso apprezzamento degli elementi probatori, senza evidenziare profili di contraddittorietà o illogicità manifesta della motivazione, è destinato a essere dichiarato inammissibile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

difesa di Go. Ro. (nato il (OMESSO));

avverso la sentenza del 26.02.2010 della Corte d'Appello di Firenze;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udito l'avvocato ((omissis)), difensore di fiducia di Go. Ro. , che ha insistito per l'accoglimento del ricorso.

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