Cassazione penale Sez. V sentenza n. 2898 del 22 gennaio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:2898PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il presidente di una società ammessa al concordato preventivo, che distrae somme dalle casse sociali per pagamenti anticipati di forniture mai eseguite e per compensi contrattuali non deliberati dall'assemblea, in evidente conflitto di interessi, commette il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale. Il ritardo nell'attivazione delle procedure concorsuali, nonostante la società registrasse forti perdite e fosse in evidente crisi di liquidità, integra il reato di bancarotta semplice. La pena per tali condotte deve essere commisurata alla gravità dei fatti, tenendo conto dell'entità del danno patrimoniale cagionato alla società e del ruolo apicale ricoperto dall'imputato, senza che possa rilevare il tentativo di salvare l'impresa attraverso l'ingresso di nuovi investitori, atteso che tale condotta non ha impedito il dissesto irreversibile della società. Il giudice di merito, nel valutare la legittimità delle operazioni poste in essere dall'amministratore, deve verificare non solo la conformità formale alle norme societarie, ma anche l'assenza di conflitti di interesse e l'effettiva rispondenza agli interessi della società, essendo irrilevante che tali operazioni fossero state effettuate a prezzi di favore o con la consapevolezza dei soci, laddove l'amministratore abbia comunque avvantaggiato se stesso a discapito della società amministrata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antoni - rel. Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 04/11/2016 della CORTE APPELLO di TRENTO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ANTONIO SETTEMBRE;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore CESQUI ELISABETTA, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
udito il difensore, avv. (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte d'appello di Trento ha, con l…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.