Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'annullare l'ordinanza di demolizione impugnata, ha stabilito che: 1. L'intervento realizzato nel sottotetto dell'immobile, pur comportando modifiche interne e l'installazione di impianti, non integra gli estremi di una "nuova costruzione in assenza di titolo" o di una "variazione essenziale" ai sensi dell'art. 45 della L.R. n. 16/2008, in quanto le dimensioni del sottotetto sono rimaste inalterate rispetto ai titoli abilitativi originari. 2. Tuttavia, le opere realizzate hanno determinato una modificazione dello stato interno del locale sottotetto in difformità rispetto a quanto previsto nei progetti originari, integrando pertanto un'ipotesi di "abuso edilizio" ai sensi dell'art. 47 della L.R. n. 16/2008, che prevede la demolizione o rimozione delle opere a cura e spese dei responsabili. 3. L'errore commesso dal Comune nell'individuare la fattispecie applicabile (art. 45 anziché art. 47) comporta l'annullabilità del provvedimento impugnato, in quanto diversa è la disciplina delle conseguenze dell'abuso stabilita dalle due norme. 4. In caso di mancato adempimento all'ordine di demolizione o rimozione, le opere, decorso il termine indicato, sono demolite o rimosse nei modi stabiliti dall'art. 56 della L.R. n. 16/2008 a cura del Comune e a spese dei responsabili dell'abuso, senza acquisizione gratuita al patrimonio comunale.