Il termine di scadenza della concessione per la gestione del servizio di distribuzione del gas naturale, originariamente fissato dalla legge in via transitoria, non può essere prorogato oltre il 31 dicembre 2009 attraverso accordi contrattuali tra il Comune concedente e il gestore uscente, in quanto tali pattuizioni si pongono in contrasto con norme imperative di legge che introducono scadenze rigide e ipotesi tassative di proroga. Pertanto, il Comune è tenuto ad indire una gara pubblica per l'affidamento del servizio, potendo assumere direttamente gli oneri economici derivanti dal rimborso degli investimenti al gestore uscente, al fine di favorire la più ampia partecipazione e l'attivazione tempestiva della procedura selettiva, senza che ciò comporti violazione delle norme in materia di copertura finanziaria della spesa. Inoltre, il Comune può legittimamente procedere all'affidamento del servizio anche successivamente all'entrata in vigore del D.M. 19 gennaio 2011, qualora alla data del 29 giugno 2011 abbia già pubblicato il bando di gara o inviato le lettere di invito, in applicazione della norma di carattere eccezionale contenuta nell'art. 24, comma 4, del D.Lgs. 1 giugno 2011, n. 93, che ha inteso salvaguardare le procedure selettive in corso alla predetta data, a prescindere dal contrasto con atti amministrativi gerarchicamente inferiori. Infine, il nuovo gestore subentrante è tenuto ad assumere l'impegno di assorbire il personale del gestore uscente, in conformità alle previsioni del D.M. 21 aprile 2011-4 maggio 2011, anche qualora tale adempimento non sia stato espressamente richiesto nel bando di gara, in quanto trattasi di obbligo di legge intervenuto successivamente alla pubblicazione degli atti di gara.