Cassazione penale Sez. III sentenza n. 24353 del 30 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:24353PEN

Massima

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Il reato di truffa ai danni di ente pubblico si consuma nel momento in cui il profitto dell'azione truffaldina entra nella sfera giuridica di disponibilità dell'agente, non essendo sufficiente che esso sia fuoriuscito dalla sfera del soggetto passivo. Pertanto, in caso di creazione di un imponibile previdenziale attivo fittizio, senza che l'ente pubblico abbia ancora erogato alcuna prestazione pensionistica, il reato deve essere considerato solo tentato, in assenza dell'effettivo conseguimento del profitto. Tuttavia, la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza, del pericolo di inquinamento probatorio e di reiterazione del reato, in relazione alla personalità spregiudicata e alle specifiche abilità criminali dell'indagato, impone l'applicazione di una misura cautelare idonea a prevenire tali esigenze, senza che possa ritenersi sufficiente una misura non custodiale come l'obbligo di dimora nel luogo in cui l'associazione criminosa aveva la sede operativa e dove erano state perpetrate le condotte illecite per anni. La motivazione del provvedimento che dispone una misura cautelare meno afflittiva rispetto a quella richiesta dal pubblico ministero deve essere logica e coerente, senza contraddizioni interne, in relazione alla valutazione della personalità dell'indagato e all'idoneità della misura adottata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SAVANI Piero - Presidente

Dott. CERRONI Claudio - rel. Consigliere

Dott. CORBETTA Stefano - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Paola;
nel procedimento nei confronti di:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 03/01/2018 del Tribunale di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza de…

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