Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 15509 del 28 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:15509PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La resistenza opposta a pubblici ufficiali nell'esercizio delle loro funzioni, anche se conseguente a un'illegittima e arbitraria intimazione di questi ultimi, non esclude la responsabilità penale dell'agente, salvo che non ricorrano specifiche cause di giustificazione. Inoltre, le lesioni personali volontariamente cagionate, pur se provocate dalla condotta della persona offesa, non possono essere ricondotte all'ipotesi colposa e non danno luogo al riconoscimento delle attenuanti della provocazione e delle circostanze generiche, in presenza di precedenti penali specifici dell'imputato e in assenza di elementi favorevoli. La Corte di legittimità, nel valutare il ricorso, non può sostituire la propria valutazione di merito a quella compiuta dai giudici di merito, i quali hanno fornito una motivazione congrua e immune da vizi logici o giuridici, anche in relazione all'esame delle prove, tra cui le videoriprese effettuate dall'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARCANO Domenico - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. MOGINI Stefano - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 4955/15 pronunciata dalla Corte di appello di Milano il 26/11/2015;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Stefano Mogini;
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. Lori Perla, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. …

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