Cassazione penale Sez. V sentenza n. 44405 del 22 novembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:44405PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la credibilità e l'attendibilità delle dichiarazioni della persona offesa, non è tenuto a riscontrare tali dichiarazioni con prove dotate di autonoma efficacia dimostrativa, essendo sufficiente una verifica, adeguatamente motivata, della credibilità soggettiva del dichiarante e dell'intrinseca attendibilità del suo racconto. L'incompatibilità a testimoniare, prevista dall'art. 197 c.p.p., comma 1, lett. b), ricorre solo quando nei diversi procedimenti sussiste l'identità del fatto o di uno degli elementi di prova ovvero quando è ravvisabile la diretta rilevanza di uno degli elementi di prova acquisiti in un procedimento su uno dei reati oggetto dell'altro procedimento. Ai fini dell'integrazione del delitto di minaccia, non è necessario che la prospettazione di un male ingiusto intimidisca effettivamente il soggetto passivo, essendo sufficiente che la condotta posta in essere dall'agente, in relazione alla situazione contingente, sia potenzialmente idonea ad incidere sulla libertà morale della vittima. La mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche è giustificata con motivazione esente da manifesta illogicità, quando il giudice di merito faccia riferimento agli elementi ritenuti decisivi o comunque rilevanti, restando disattesi o superati tutti gli altri da tale valutazione. La graduazione della pena, anche in relazione agli aumenti ed alle diminuzioni previsti per le circostanze aggravanti ed attenuanti, rientra nella discrezionalità del giudice di merito, che la esercita in aderenza ai principi enunciati negli artt. 132 e 133 c.p., sicché è inammissibile la censura che, nel giudizio di cassazione, miri ad una nuova valutazione della congruità della pena la cui determinazione non sia frutto di mero arbitrio o di ragionamento illogico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. BELMONTE ((omissis)) - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. CIRILLO Pierangelo - Consigliere

Dott. FRANCOLINI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 12/11/2020 della CORTE APPELLO di PALERMO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere GIUSEPPE DE MARZO;
lette le conclusioni scritte del Sostituto Procuratore generale, Dott. ((omissis)), il quale ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' dei ricorsi, nonche' le conclusioni scritte del difensore della parte civile, che ha chiesto …

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