Cassazione penale Sez. II sentenza n. 47615 del 10 novembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:47615PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare il ricorso avverso l'ordinanza del tribunale del riesame che ha confermato l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, è tenuto a verificare la congruenza della motivazione in ordine alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e all'attualità delle esigenze cautelari, senza poter procedere a una nuova valutazione degli elementi probatori, la quale è preclusa in sede di legittimità. Pertanto, il giudice di legittimità deve limitarsi a controllare che il giudice di merito abbia adeguatamente giustificato, sulla base di una logica e corretta valutazione degli indizi, la sussistenza di un qualificato quadro indiziario a carico dell'indagato e l'adeguatezza della misura cautelare più afflittiva, anche in relazione all'avvenuta consumazione dei fatti durante il periodo di sottoposizione agli arresti domiciliari per altro reato, circostanza che esclude l'applicabilità di ogni altra misura meno grave.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. PARDO Ignazi - rel. Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 22/06/2016 del TRIB. LIBERTA' di ROMA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere PARDO IGNAZIO;
sentite le conclusioni del PG Dott. GALLI Massimo che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO
Il Tribunale della liberta' di ROMA, con ordinanza in data 22/06/2016, rigettava l'istanza di riesame proposta da (OMISSIS), confermando l'ordinanza del GIP del Tribunale di Velletri in data 6 giugno …

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