Il reato di accesso abusivo a un sistema informatico e di sostituzione di persona è integrato quando l'imputato, abusivamente introducendosi nel profilo social e nell'account di posta elettronica della persona offesa, ne modifica le relative password impedendole l'accesso, e si sostituisce illegittimamente alla stessa inviando messaggi ingiuriosi dal suo profilo, anche se l'imputato risiede in luogo diverso da quello in cui si sono prodotti gli effetti lesivi, in quanto gli accessi abusivi sono stati effettuati da più indirizzi IP riconducibili alla sua utenza telefonica, senza che sia necessario accertare quale di essi abbia materialmente realizzato la condotta, essendo sufficiente la riconducibilità degli accessi alla sua sfera di disponibilità. La continuità tra i due reati e la non tenuità dell'offesa, in considerazione delle modalità e della durata della condotta, ostano all'applicazione della causa di non punibilità di cui all'art. 131-bis c.p., anche in assenza di una specifica valutazione della sussistenza dei requisiti di cui al medesimo articolo, essendo sufficiente che il giudice abbia adeguatamente motivato il diniego sulla base di autonome e autosufficienti ragioni.