Il Tribunale amministrativo regionale del Lazio, Sezione II ter, ha stabilito che: Il Comune non può disporre la sospensione sine die di un'attività estrattiva già autorizzata, in assenza di una specifica norma che preveda tale potere. La sospensione deve avere efficacia limitata nel tempo e non può equivalere a un sostanziale ritiro dell'atto autorizzativo. Nella materia delle attività estrattive, il Comune è tenuto ad accertare l'assenza di vincoli ostativi prima del rilascio dell'autorizzazione, tra cui il nulla osta delle autorità competenti in materia idraulica. Qualora emerga successivamente la mancanza di tale nulla osta, il Comune non può disporre una mera sospensione, ma deve procedere all'annullamento d'ufficio dell'autorizzazione già rilasciata. Le questioni relative alla compatibilità dell'attività estrattiva con la pianificazione di bacino e i provvedimenti in materia di polizia idraulica rientrano nella giurisdizione del Tribunale superiore delle acque pubbliche, essendo di competenza degli organi tecnici e amministrativi preposti alla tutela delle acque pubbliche.