Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 168 del 4 gennaio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:168PEN

Massima

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La coltivazione di piante di canapa indiana all'interno dell'abitazione, anche se in quantità limitate, integra il reato di cui all'art. 73 del D.P.R. n. 309/1990, qualora la valutazione complessiva della condotta, tenuto conto della competenza del soggetto nella coltivazione e del possesso di materiali per il confezionamento, consenta di ritenere che la finalità fosse la cessione al dettaglio del prodotto stupefacente. In tali casi, non trova applicazione la circostanza attenuante prevista dal comma 5 dello stesso articolo, in quanto la condotta deve essere qualificata come più grave. Inoltre, la recidiva può essere legittimamente applicata, in considerazione della gravità della condotta e del fatto che i nuovi reati siano stati commessi durante una precedente detenzione domiciliare per un reato di rapina, senza che ciò integri un'applicazione automatica dell'aggravante.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierlui - rel. Consigliere

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 10/01/2018 della CORTE APPELLO di CATANIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere PIERLUIGI DI STEFANO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. ORSI LUIGI, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
MOTIVI DELLA DECISIONE
La Corte di Appello di Catania con sent…

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