Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La prescrizione del diritto al risarcimento del danno da diffamazione a mezzo stampa decorre dal momento in cui il soggetto danneggiato abbia avuto, o avrebbe dovuto avere usando l'ordinaria diligenza, sufficiente conoscenza della rapportabilità causale del danno lamentato. Pertanto, nel caso di diffamazione a mezzo stampa, si presume che il danneggiato abbia avuto conoscenza degli articoli nei giorni immediatamente successivi alla loro pubblicazione, salvo prova contraria. Inoltre, affinché possa applicarsi il maggior termine di prescrizione previsto per il reato, non è sufficiente che l'attore abbia dedotto l'esistenza in astratto di un fatto-reato, ma è necessario che il giudice accerti incidenter tantum la sussistenza di tutti gli elementi costitutivi, soggettivi e oggettivi, della fattispecie penale, con gli strumenti probatori e i criteri propri del processo civile. Infine, il giudice non è tenuto a disporre la ricerca o la ricostruzione di atti mancanti dal fascicolo di parte, se tale mancanza non dipende da smarrimento o sottrazione, ma da una scelta difensiva della parte stessa.