Cassazione penale Sez. I sentenza n. 37323 del 13 ottobre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:37323PEN

Massima

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Il mutamento della qualificazione giuridica del fatto in sede di giudizio di appello, con l'esclusione di una circostanza aggravante, non comporta la rideterminazione retroattiva dei termini di durata massima della custodia cautelare per le precedenti fasi del procedimento, attesa l'autonomia di ciascuna fase processuale. Pertanto, i termini di custodia cautelare per la fase di primo grado vanno commisurati in relazione alla qualificazione giuridica del fatto contenuta nel provvedimento che ha disposto il giudizio, mentre il contenuto del dispositivo della sentenza di primo grado rileva ai fini della commisurazione della custodia cautelare solo per la fase successiva. L'ordinanza che respinge l'istanza di revoca della misura cautelare per decorrenza dei termini di fase, essendo autonomamente impugnabile, avrebbe dovuto essere tempestivamente impugnata dalla difesa, senza poter eccepire la relativa questione all'esito del giudizio di secondo grado.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROCCHI Giacomo - Presidente

Dott. TALERICO Palma - rel. Consigliere

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 03/03/2021 del TRIB. LIBERTA' di PALERMO;
udita la relazione svolta dal Consigliere PALMA TALERICO;
sentite le conclusioni del PG GIUSEPPINA CASELLA che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 4 marzo 2021, il Tribunale di Palermo rigettava l'appello proposto, ai sensi dell'articolo 310 c.p.p., nell'interesse di (OMISSIS) avverso la decisione della Corte di appello del 28.1.2021, con la q…

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