Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 18224 del 2 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:18224PEN

Massima

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Il rischio di recidiva, ai fini della valutazione della sussistenza delle esigenze cautelari, deve essere concreto e attuale, non essendo sufficiente la mera astratta possibilità di reiterazione del reato. Tuttavia, il decorso del tempo dai fatti non è di per sé elemento sufficiente a escludere tale rischio, dovendo il giudice motivare in modo rigoroso sulla persistenza e attualità delle esigenze cautelari, anche in presenza di un apprezzabile distanza temporale, valorizzando tutti gli elementi fattuali e personali rilevanti, quali la gravità del fatto, la personalità dell'indagato e la sua disponibilità a commettere ulteriori reati. Pertanto, il giudice può legittimamente disporre il mantenimento della misura cautelare della custodia in carcere, ove ritenga che il rischio di recidiva, valutato in concreto e attualmente, non possa essere adeguatamente fronteggiato con misure meno afflittive.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BIANCHI Luisa - Presidente

Dott. PICCIALLI Patrizia - rel. Consigliere

Dott. SERRAO Eugenia - Consigliere

Dott. DELL'UTRI Marco - Consigliere

Dott. CENCI Daniele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 1385/2015 TRIB. LIBERTA' di BOLOGNA, del 07/01/2016;
senta la relazione fatta dal Consigliere Dott. PATRIZIA PICCIALLI;
sentite le conclusioni del PG Dott. LOY Francesca che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore (d'ufficio) avv. (OMISSIS) del Foro di Roma, che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
(OMISSIS) ricorre avverso l'ordinanza di cui in epigraf…

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