Il Tribunale Amministrativo Regionale, nel decidere il ricorso proposto dalla società Rosa di Pensa Vincenzo & C. s.a.s. contro il Comune di Sanremo per l'annullamento dell'ordine di demolizione e rimessione in pristino di opere edilizie realizzate in difformità dai titoli abilitativi precedentemente ottenuti, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. Gli interventi di nuova costruzione, anche se in parte interrati, sono soggetti al rilascio del permesso di costruire e, in caso di realizzazione in assenza di tale titolo abilitativo, sono sanzionabili con l'ordine di demolizione e rimessione in pristino, ai sensi dell'art. 45 della L.R. n. 16/2008. Ciò vale anche per la realizzazione di una piscina, che non costituisce mera pertinenza del fabbricato principale, ma una nuova costruzione. 2. L'autorizzazione paesaggistica, pur essendo stata precedentemente ottenuta, non è sufficiente in assenza del permesso di costruire, titolo abilitativo edilizio necessario per la realizzazione di tali opere. 3. La circostanza che i manufatti realizzati in assenza di permesso di costruire possano non concorrere alla determinazione dell'indice di utilizzazione insediativa è irrilevante ai fini dell'ordine di demolizione, rilevando semmai ai soli fini del successivo rilascio della doppia conformità urbanistica, in caso di richiesta di sanatoria. 4. L'eventuale inesatta delimitazione dell'area da acquisire al patrimonio comunale costituisce un vizio del successivo atto di accertamento dell'inottemperanza, non dell'ordinanza ripristinatoria. 5. Sussistono i presupposti per la compensazione integrale delle spese di giudizio tra le parti.