Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 12700 del 27 marzo 2024

ECLI:IT:CASS:2024:12700PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La partecipazione ad un'associazione finalizzata al traffico di stupefacenti può essere configurata quando risultino elementi probatori idonei a dimostrare l'esistenza di un vincolo associativo tra più soggetti, caratterizzato da una stabile organizzazione, una programmazione di attività illecite e una ripartizione di ruoli e compiti, anche se non tutti i partecipi abbiano avuto un ruolo attivo in ogni singola operazione criminosa. Ai fini della configurabilità dell'associazione per delinquere, non è necessario che tutti i membri abbiano avuto contatti diretti con i fornitori o con gli altri sodali, essendo sufficiente che ciascuno abbia svolto un ruolo funzionale al perseguimento degli scopi illeciti del sodalizio. Inoltre, il linguaggio criptico utilizzato dagli indagati, la pianificazione di investimenti per decine di migliaia di euro nel traffico di stupefacenti e la modalità esecutiva degli episodi delittuosi, caratterizzata da una pluralità di soggetti e da una struttura organizzativa, sono elementi sintomatici dell'esistenza di un'associazione per delinquere, incompatibili con la configurabilità di una fattispecie associativa per fatti di lieve entità. Tuttavia, ai fini della sussistenza delle esigenze cautelari, è necessaria una motivazione che superi eventuali contraddizioni logiche, come quella derivante dal riconoscimento della cessazione dell'attività criminale da un periodo significativo di tempo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta da

Dott. DE AMICIS Gaetano - Presidente

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. ROSATI Martino - relatore

Dott. DI GERONIMO Paolo - Consigliere

Dott. DI GIOVINE Ombretta - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da
Ci.Pa., nato a C (CS) il Omissis
avverso la ordinanza del 29/06/2023 del Tribunale di Catanzaro;
visti gli atti del procedimento, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Martino Rosati;
lette le richieste del Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Roberto Aniello, che ha concluso per il rigetto del ricorso;
lette le conclusioni del difensore del ricorrente, Avv. Di.Ia., che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con atto del proprio difensore, Ci.Pa. impugna …

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