Cassazione penale Sez. V sentenza n. 44383 del 31 ottobre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:44383PEN

Massima

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La diffamazione commessa mediante l'invio di una missiva contenente affermazioni lesive della reputazione altrui, anche se indirizzata a soggetti diversi dalla persona offesa, integra il reato di cui all'art. 595 c.p. e comporta la condanna del responsabile al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende, con l'oscuramento dei dati relativi a eventuali minorenni coinvolti nella vicenda. Il principio di diritto affermato dalla Corte di Cassazione è che la diffamazione realizzata attraverso la comunicazione di informazioni offensive della reputazione di un soggetto, anche se indirizzata a terzi diversi dalla persona offesa, costituisce reato ai sensi dell'art. 595 c.p. e comporta, oltre alla declaratoria di inammissibilità del ricorso, la condanna del responsabile al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende, nonché l'oscuramento dei dati relativi a eventuali minorenni coinvolti. La Corte ha ritenuto che la diffamazione sussista anche quando la comunicazione diffamatoria, pur non essendo diretta alla persona offesa, sia comunque idonea a lederne la reputazione, come nel caso di invio della missiva incriminata al Provveditorato agli Studi, con conseguente permanenza della stessa per alcune ore, in busta non sigillata, nelle mani di un collaboratore scolastico. Pertanto, il principio di diritto enunciato dalla Suprema Corte afferma che la diffamazione realizzata mediante comunicazioni offensive della reputazione altrui, anche se indirizzate a soggetti diversi dalla persona offesa, integra il reato di cui all'art. 595 c.p. e comporta la condanna del responsabile al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende, con l'oscuramento dei dati relativi a eventuali minorenni coinvolti nella vicenda.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - rel. Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

2. (OMISSIS), nata a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 04/07/2012 del Giudice di pace di Adria;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Carlo Zaza;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale CEDRANGOLO Oscar, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con la sentenza impugnata, in p…

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