Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Nelle procedure di affidamento di appalti pubblici di servizi, la stazione appaltante è tenuta a verificare la congruità dell'offerta economica presentata dall'aggiudicatario, anche in relazione al costo del lavoro desunto dalle tabelle ministeriali, al fine di accertare l'effettiva sostenibilità dell'offerta e la sua conformità ai minimi retributivi previsti dalla contrattazione collettiva. Tale verifica di anomalia, pur non comportando l'automatica esclusione dell'offerta, costituisce un obbligo per l'amministrazione, anche laddove la procedura di affidamento rientri tra i servizi di cui all'allegato II-B del d.lgs. n. 163/2006, qualora l'offerta presenti un sensibile scostamento rispetto ai parametri di riferimento. L'omissione di tale verifica, in presenza di elementi che la rendano necessaria, determina l'illegittimità del provvedimento di aggiudicazione per difetto di istruttoria e di motivazione.