Il provvedimento di revoca di un'assegnazione provvisoria di alloggio ERP, disposto ai sensi di una normativa regionale successivamente abrogata, è illegittimo se la motivazione non dà conto del mutato quadro legislativo di riferimento e non considera l'affidamento ingenerato nei conduttori per il perdurare senza soluzione di continuità del godimento dell'alloggio oltre il termine originariamente previsto. In tali casi, il provvedimento di diniego dell'istanza di subentro nel contratto di affitto, adottato sulla base della revoca illegittima, è anch'esso illegittimo per illegittimità derivata. La sentenza in esame afferma il principio per cui il provvedimento di revoca di un'assegnazione provvisoria di alloggio ERP deve essere adeguatamente motivato, dando conto del mutato quadro normativo di riferimento e considerando l'affidamento ingenerato nei conduttori per il perdurare senza soluzione di continuità del godimento dell'alloggio oltre il termine originariamente previsto. In mancanza di tale motivazione, il provvedimento di revoca è illegittimo, determinando l'illegittimità derivata del successivo provvedimento di diniego dell'istanza di subentro nel contratto di affitto. Ciò in quanto l'assegnazione provvisoria, pur essendo stata originariamente disposta per una durata limitata, si era di fatto consolidata in una locazione ordinaria, in ragione del prolungato godimento dell'alloggio da parte dei conduttori. Pertanto, l'amministrazione non può esimersi dal considerare tale situazione di fatto e di diritto nella motivazione del provvedimento di revoca, pena l'illegittimità dello stesso.