ECLI:IT:CASS:2002:36325PEN
MOTIVI DELLA DECISIONE Il P.G. presso la corte d'appello di Trento ricorre avverso la sentenza in epigrafe, confermativa di quella del pretore di Rovereto, con la quale P. G. è stato assolto dal reato ex art. 483 c. p. per avere, con dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà, resa ad un funzionario della Provincia di Trento, falsamente attestato che il proprio reddito IRPEF per l'anno '94 era di L. 21.174.000, anziché di L. 43.503.143. L'Ufficio ricorrente denuncia travisamento del fatto: i giudici di merito hanno ritenuto che per mera negligenza il prevenuto abbia sottoscritto il modulo compilato dalla moglie che aveva erroneamente trascritto il reddito dell'anno seguente. Ma tale motivazione sarebbe smentita dalle risultanze, poiché l'imputato non ha mai reso dichiarazioni sui fatti, mentre la moglie, escussa in primo grado, ha reso dichiarazioni, che denoterebbero come "plausibile" un errore dovuto a difetto di atte…
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