Cassazione penale Sez. V sentenza n. 4662 del 31 gennaio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:4662PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La sussistenza del dolo del reato di violenza privata deve essere accertata in concreto, tenendo conto di tutte le circostanze del caso, anche di quelle idonee ad escludere l'intento dell'agente di impedire il rientro della persona offesa presso l'abitazione condivisa. Pertanto, il giudice è tenuto a valutare attentamente le risultanze processuali, come le dichiarazioni testimoniali e gli altri elementi di prova, al fine di verificare se l'imputato abbia agito nella convinzione di dover tutelare la sicurezza dell'appartamento, piuttosto che con la volontà di impedire il rientro della persona offesa. Solo l'accertamento dell'elemento soggettivo del dolo, in base a un'approfondita disamina di tutti i fattori rilevanti, consente di affermare la responsabilità penale per il reato di violenza privata, escludendo l'applicazione di cause di non punibilità come la particolare tenuità del fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. SCOTTI ((omissis)) - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - rel. Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabetta M - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 28/5/2015 del Tribunale di Firenze;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. PISTORELLI Luca;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. FIMIANI Pasquale, che ha concluso per l'annullamento con rinvio.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata il Tribunale di Firenze ha dichiarato non doversi procedere nei confronti di (OM…

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