L'ordine di demolizione di opere edilizie realizzate in totale difformità dal progetto approvato è un provvedimento dovuto e vincolato per l'amministrazione, che non è tenuta a comunicare l'avvio del procedimento in quanto l'interessato è già a conoscenza dell'abuso rientrante nella sua sfera di controllo. L'omessa indicazione dell'area da acquisire al patrimonio pubblico in caso di inottemperanza non inficia la legittimità dell'ordine di demolizione, in quanto tale indicazione costituisce requisito necessario ai fini dell'acquisizione, che rappresenta una distinta misura sanzionatoria. Il diniego di accertamento di conformità ai sensi dell'art. 36 del T.U. edilizia è un atto dovuto e vincolato per l'amministrazione, che non richiede il preavviso di rigetto, in quanto il suo contenuto non avrebbe potuto essere diverso da quello concretamente adottato. La presentazione di una nuova istanza di accertamento di conformità non rende inefficace il precedente provvedimento sanzionatorio di demolizione, che riacquista efficacia in caso di rigetto della domanda di "sanatoria".