Cassazione penale Sez. II sentenza n. 47213 del 11 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:47213PEN

Massima

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La fotocopia di un documento pubblico, anche se apparentemente autentica, integra il reato di falsità materiale qualora risulti essere la riproduzione di un originale contraffatto o rubato, in quanto tale idonea a trarre in inganno la pubblica fede. Ai fini della configurabilità del reato di ricettazione, è sufficiente che l'imputato abbia avuto la disponibilità materiale del documento falsificato, anche se non ne era il diretto possessore, essendo irrilevante che lo stesso non ne fosse il diretto autore della contraffazione, purché ne abbia consapevolmente utilizzato i contenuti per trarre in inganno l'autorità. L'accertamento della responsabilità penale può fondarsi su elementi indiziari gravi, precisi e concordanti, senza che sia necessaria la prova diretta dell'esistenza dell'originale contraffatto o del suo possesso da parte dell'imputato, essendo sufficiente la dimostrazione della sua disponibilità e dell'uso consapevole del documento falsificato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI Libero S. Presidente del 13/10/2 -

Dott. BARTOLINI Francesco rel. Consigliere SENTE -

Dott. DE CRESCIENZO Ugo Consigliere N. 4 -

Dott. BRONZINI Giuseppe Consigliere REGISTRO GENER -

Dott. MANNA Antonio Consigliere N. 14079/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PA. LU. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 2560/2004 CORTE APPELLO di TORINO, del 14/01/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 13/10/2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. BARTOLINI FRANCESCO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. D'ANGELO Giovanni,…

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