Cassazione penale Sez. III sentenza n. 55000 del 10 dicembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:55000PEN

Massima

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Il reato di pornografia minorile di cui all'art. 600-ter, comma 1, c.p. è un reato di danno, che si consuma con l'utilizzazione di un minore per la realizzazione di materiale pornografico, a prescindere dall'accertamento di un concreto pericolo di diffusione di tale materiale. Pertanto, la condotta di chi impiega un minore per produrre materiale pornografico è punibile, salvo che tale materiale sia prodotto e detenuto unicamente per uso privato nell'ambito di una relazione paritaria tra minorenni ultraquattordicenni, senza condizionamenti derivanti dalla posizione dell'autore. Il consenso del minore ultraquattordicenne non esclude la rilevanza penale della condotta, qualora questa sia realizzata abusando della sua posizione di superiorità in termini di età, maturità, stato sociale, posizione, esperienza o dello stato di dipendenza della vittima. La diversa rilevanza attribuita al consenso del minore rispetto al compimento di atti sessuali e alla produzione di materiale pornografico non viola il principio di uguaglianza, in considerazione della diversa ratio delle norme e della necessità di tutelare l'immagine, la dignità e il corretto sviluppo sessuale del minore, anche in relazione alla possibilità di diffusione incontrollata del materiale pedopornografico. Il giudizio sulla concessione e sulla misura delle circostanze attenuanti generiche è insindacabile in sede di legittimità, se sorretto da motivazione non contraddittoria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI NICOLA Vito - Presidente

Dott. GALTERIO Donatella - Consigliere

Dott. ACETO Aldo - Consigliere

Dott. REYNAUD Gian - Rel. Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandr - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 06/04/2017 della Corte di appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Reynaud Gianni Filippo;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Romano Giulio, che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio della sentenza impugnata;
udito il difensore avv. (OMISSIS), il quale ha concluso chiedendo l'accoglimento delle conc…

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