Cassazione penale Sez. I sentenza n. 13212 del 29 aprile 2020

ECLI:IT:CASS:2020:13212PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la concessione di misure alternative alla detenzione, deve considerare non solo la gravità e la tipologia dei reati commessi, ma anche il comportamento e la situazione del soggetto dopo i fatti per cui è stata inflitta la condanna, al fine di verificare concretamente se vi siano i sintomi di una positiva evoluzione della sua personalità e le condizioni che rendano possibile il suo reinserimento sociale senza pericolo di recidiva. Pertanto, il giudice non può fondare il diniego della misura alternativa sulla sola valutazione della gravità del reato, ma deve effettuare un'indagine complessiva sulla personalità del condannato, tenendo conto del suo percorso rieducativo, della sua partecipazione alle attività trattamentali, della sua capacità di rielaborare criticamente la pregressa devianza, nonché della sua situazione familiare e lavorativa, al fine di accertare la sussistenza dei presupposti per la concessione del beneficio richiesto. Il giudizio deve essere adeguatamente motivato, senza incorrere in travisamenti o contraddizioni rispetto agli elementi istruttori acquisiti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TARDIO Angela - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - Consigliere

Dott. MANCUSO ((omissis)) - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - rel. Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 06/03/2019 del TRIB. SORVEGLIANZA di ANCONA;
udita la relazione svolta dal Consigliere relatore TALERICO PALMA;
lette le conclusione del P.G. VIOLA ALFREDO POMPEO, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle Ammende.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 6 marzo 2019, il Tribunale di sorveglianza di A…

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