Cassazione penale Sez. II sentenza n. 11118 del 1 aprile 2020

ECLI:IT:CASS:2020:11118PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che rivela indebitamente notizie riservate di cui è a conoscenza per ragioni d'ufficio, al fine di favorire conoscenti e vanificare un'operazione di polizia, commette un grave reato di rivelazione di segreti d'ufficio, che integra un concreto e attuale pericolo di reiterazione della condotta illecita, tale da giustificare l'applicazione di una misura cautelare interdittiva, anche qualora il soggetto sia stato trasferito ad altri compiti amministrativi all'interno dello stesso ufficio, in quanto permane la possibilità di acquisire informazioni riservate. La gravità della condotta non è attenuata dalla circostanza che il destinatario della rivelazione non sia un familiare, ma un semplice conoscente, poiché ciò denota una deliberazione non condizionata da vincoli affettivi, ma da mera convenienza personale, configurando una maggiore spregiudicatezza del pubblico ufficiale nell'abuso dei poteri e delle informazioni di cui dispone per ragioni di servizio. Il breve lasso di tempo trascorso dalla commissione del reato, inoltre, rende attuale il pericolo di reiterazione, giustificando l'esigenza cautelare, a prescindere da eventuali precedenti penali dell'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. MANTOVANO Alfredo - rel. Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - Consigliere

Dott. PERROTTI Massimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 02/12/2019 del TRIB. LIBERTA' di SALERNO;
udita la relazione svolta dal Consigliere ALFREDO MANTOVANO;
lette/sentite le conclusioni del PG MARCO DALL'OLIO, che conclude per l'annullamento senza rinvio;
udito il difensore Avvocato (OMISSIS), in difesa di (OMISSIS), il quale si associa alle conclusioni del Procuratore Generale.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza in data 2/12/2019 il TRIBUNALE del RIESAME di SALERN…

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