Cassazione penale Sez. V sentenza n. 34504 del 5 agosto 2014

ECLI:IT:CASS:2014:34504PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di minaccia è un reato formale di pericolo, per la cui integrazione non è richiesto che il bene tutelato sia realmente leso, essendo sufficiente che il male prospettato possa incutere timore nel soggetto passivo, menomandone la sfera della libertà morale. La valutazione dell'idoneità della minaccia a realizzare tale finalità va fatta avendo di mira un criterio di medialità che rispecchi le reazioni dell'uomo comune. Ai fini della configurabilità dell'attenuante della provocazione nel delitto di ingiuria, il concetto di immediatezza espresso dall'art. 599 c.p., comma 2, pur nella elasticità con cui deve essere interpretato in relazione a ciascuna fattispecie, non può trascurare il nesso eziologico tra fatto ingiusto e stato d'ira, per cui il decorso di un considerevole lasso di tempo assume rilevanza al fine di escludere tale rapporto causale e di riferire la reazione ad un sentimento differente, quale l'odio o il rancore a lungo covato. Ciò non rende irragionevole il riconoscimento dell'attenuante comune, dal momento che, ai fini della configurabilità di quest'ultima, non è necessario il requisito della immediatezza, ben potendo tale attenuante sussistere anche quando il fatto provocatorio sia distante nel tempo rispetto alla reazione, purché permanga lo stato d'ira ovvero tale stato si risvegli in conseguenza di un accadimento collegabile al pregresso fatto ingiusto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LOMBARDI ((omissis)) - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 2/2012 TRIBUNALE di ACQUI TERME, del 21/01/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 06/06/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIUSEPPE DE MARZO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. STABILE Carmine che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza del 21/01/2013 il Tribunale di Acqui Terme ha confermato la de…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.