Cassazione penale Sez. I sentenza n. 17174 del 17 aprile 2018

ECLI:IT:CASS:2018:17174PEN

Massima

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Il tentativo di reato si configura quando l'agente compie atti idonei, diretti in modo non equivoco a commettere un delitto, senza che questo si perfezioni per cause indipendenti dalla sua volontà. Ai fini della sussistenza del tentato omicidio, non è necessario che l'azione abbia cagionato lesioni gravi o mortali, essendo sufficiente che la condotta, valutata ex ante, sia stata concretamente idonea a provocare la morte della vittima, in base alle circostanze del caso e alle modalità dell'azione. Il dolo richiesto per il tentato omicidio non si identifica con il mero dolo eventuale, ma ricomprende sia il dolo diretto alternativo, quando l'agente accetta come possibile l'evento morte, sia il dolo diretto intenzionale, quando l'evento morte è voluto come mezzo o come fine. La prova del dolo può essere desunta, in assenza di ammissioni dell'imputato, attraverso un procedimento inferenziale basato su elementi esterni, quali il comportamento antecedente e susseguente al reato, la natura del mezzo usato, le parti del corpo della vittima attinte e la reiterazione degli atti. Pertanto, la scarsa entità delle lesioni cagionate o l'inesistenza di lesioni non esclude di per sé l'intenzione omicida, potendo dipendere da circostanze indipendenti dalla volontà dell'agente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. TARDIO Angela - rel. Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

 
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 22/09/2015 della Corte di appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ANIELLO Roberto, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 22 settembre 2015 la Corte di appello di Milano ha confermato la sentenza resa in data 11 febbraio …

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