Cassazione penale Sez. V sentenza n. 35893 del 16 settembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:35893PEN

Massima

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La testimonianza della persona offesa, al pari di ogni altra testimonianza, deve essere sottoposta al vaglio del giudice in ordine alla credibilità soggettiva del dichiarante e all'attendibilità oggettiva della sua ricostruzione dei fatti, senza che sia necessaria la presenza di ulteriori riscontri esterni, purché la deposizione risulti logicamente coerente e non contraddetta da altri elementi probatori di pari o prevalente valore. Il giudice, nel valutare la testimonianza della persona offesa, deve verificare la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza a carico dell'imputato, tenendo conto della linearità logica della deposizione, dell'assenza di risultanze processuali incompatibili e delle capacità percettive e mnemoniche del dichiarante, senza che sia necessaria la presenza di ulteriori elementi di conferma. Tale valutazione, se condotta in modo esaustivo e logicamente motivato, non è suscettibile di censura in sede di legittimità, salvo che non risulti manifestamente illogica o viziata da errori di diritto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. SANDRELLI ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

MU. GI. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 29/12/2008 TRIB. LIBERTA' di CATANZARO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. BEVERE ANTONIO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. ((omissis)), che chiede l'inammissibilita'.

FATTO E DIRITTO

Con ordinanza emessa il 29.12.2008, il tribunale di Catanzaro, pronunciando sulla richiesta di riesame, presentata nell'interesse di …

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