Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, nell'esercizio della propria giurisdizione esclusiva in materia di concessione di beni pubblici, ha affermato che la determinazione del canone di occupazione sine titulo di alloggi demaniali rientra nell'attività autoritativa della pubblica amministrazione, implicante la cognizione del giudice amministrativo in presenza sia di interessi legittimi che di diritti soggettivi. Il Tribunale ha ritenuto che il Decreto Ministeriale 16 marzo 2011, adottato dal Ministero della Difesa in attuazione dell'art. 6, comma 21 quater, del D.L. n. 78/2010, convertito dalla legge n. 122/2010, per individuare i criteri di rideterminazione dei canoni degli alloggi occupati sine titulo, non sia illegittimo per violazione della delega legislativa, in quanto il Ministero ha correttamente previsto la determinazione del canone sulla base della media aritmetica dei canoni unitari di locazione forniti dall'Agenzia del Territorio - Osservatorio del Mercato Immobiliare, applicando appositi coefficienti correttivi in relazione alle caratteristiche dell'alloggio, al reddito dell'occupante e alla durata dell'occupazione senza titolo. Tuttavia, il Tribunale ha rilevato che gli atti di concreta determinazione del canone sono viziati per difetto di adeguata istruttoria e motivazione in relazione agli elementi non sempre oggettivamente riscontrabili e maggiormente rimessi a valutazioni tecnico-discrezionali, quali la zona di ubicazione, la destinazione residenziale e la tipologia di riferimento, nonché le particolari caratteristiche estrinseche ed intrinseche dell'alloggio. Pertanto, il Tribunale ha annullato tali atti, ordinando all'amministrazione di riformularli previa adeguata istruttoria e motivazione.