Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 47326 del 12 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:47326PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale nell'esercizio delle proprie funzioni può legittimamente utilizzare la forza fisica nei confronti di un soggetto che si oppone attivamente e con violenza all'esecuzione di un provvedimento legittimo, come il sequestro di un veicolo o l'accompagnamento in questura, al fine di non ostacolare la circolazione stradale o l'attività istituzionale. L'uso della forza da parte del pubblico ufficiale deve tuttavia essere proporzionato e necessario alla situazione concreta, non potendo eccedere quanto strettamente indispensabile per il raggiungimento dello scopo legittimo perseguito. Il rifiuto di ottemperare alle richieste del pubblico ufficiero, anche se accompagnato da espressioni offensive o minacciose, non giustifica di per sé l'impiego di una reazione sproporzionata, essendo necessario che vi sia una condotta attiva e violenta da parte del soggetto che si oppone. L'uso legittimo della forza da parte del pubblico ufficiere nell'esercizio delle proprie funzioni costituisce una causa di giustificazione che esclude la punibilità delle condotte di resistenza, violenza e lesioni eventualmente poste in essere dal soggetto nei confronti del pubblico ufficiale, purché l'intervento di quest'ultimo sia proporzionato e necessario alla situazione concreta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO ((omissis)) del 20/11/2 -

Dott. MANNINO ((omissis)) SENTE -

Dott. GRAMENDOLA Francesco P. rel. Consigliere N. 2 -

Dott. ROTUNDO ((omissis)) REGISTRO GENER -

Dott. CARCANO ((omissis)) N. 33136/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

RI. Em. , nato il (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Catania 18 maggio 2007 n. 1359.

Sentita la relazione svolta dal Cons. Dott. S. F. MANNINO;

Sentita la requisitoria del PROCURATORE GENERALE, in persona del Dr. Tindari BAGLIONE, il quale ha chiesto il rigetto del ricorso.

osserva:

IN FATTO E DIRITTO

Con sentenza del 5 aprile 2000 n. 328 il Tribunale di …

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