Cassazione civile Sez. II sentenza n. 24511 del 18 novembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:24511CIV

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La mera verifica e il collaudo positivo dell'opera appaltata non costituiscono di per sé accettazione tacita dell'opera da parte del committente, ai fini dell'esonero della responsabilità dell'appaltatore per vizi o difformità dell'opera stessa ai sensi dell'art. 1667 c.c. L'accettazione dell'opera, che comporta l'esonero dell'appaltatore dalla responsabilità per vizi e difformità, richiede una specifica manifestazione di volontà del committente di accogliere la prestazione eseguita, anche per facta concludentia, con onere per l'appaltatore di provare tale accettazione. Inoltre, l'eventuale accettazione dell'opera non libera l'appaltatore dalla responsabilità per i vizi occulti, ovvero per quei difetti che non erano riconoscibili al momento della consegna, ma si manifestano successivamente. Infine, la natura occulta o meno dei vizi è irrilevante qualora la domanda riconvenzionale sia fondata sulla mancata ultimazione dell'opera.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ODDO Massimo - Presidente

Dott. BURSESE ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. PARZIALE Ippolisto - Consigliere

Dott. GIUSTI Alberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso 16850-2008 proposto da:

(OMISSIS) C.F. (OMISSIS), elettivamente domiciliato in (OMISSIS), presso lo studio dell'avvocato (OMISSIS), che lo rappresenta e difende;

- ricorrente -

contro

(OMISSIS);

- intimata -

avverso la sentenza n. 249/2007 della CORTE D'APPELLO di SALERNO, depositata il 27/04/2007;

udita la relazione della causa svolta nella pubblica udienza del 09/10/2014 dal Consigliere Dott. ((omissis)) BURSESE;

udito il P.M. in persona del…

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