Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esercizio dei poteri extra ordinem previsti dall'art. 145, comma 4, del d.lgs. n. 267/2000, può legittimamente revocare l'aggiudicazione di una procedura di affidamento pubblico, anche in assenza di specifiche indagini o procedimenti penali, qualora il quadro complessivo di grave illegalità e infiltrazioni mafiose nell'attività amministrativa dell'ente locale, accertato negli atti presupposti al decreto di scioglimento degli organi di governo, risulti oggettivamente e organicamente connesso all'affidamento controverso. In tali casi, la revoca non è soggetta ai limiti temporali e procedurali previsti dall'art. 21-nonies della l. n. 241/1990 per l'esercizio del potere di autotutela, essendo finalizzata al ripristino della legalità e all'eliminazione delle fonti di condizionamento della pubblica amministrazione da parte della criminalità organizzata nei settori degli appalti e dei servizi pubblici. L'amministrazione è tenuta a verificare, in via preventiva, la fattibilità tecnica, economica e giuridica della proposta di project financing, attraverso un'adeguata istruttoria che valuti la congruità dei costi, l'allocazione dei rischi e la sostenibilità finanziaria dell'operazione, al fine di accertare la convenienza del ricorso al partenariato pubblico-privato rispetto alle ordinarie procedure di appalto o concessione.