Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 4966 del 4 febbraio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:4966PEN

Massima

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Il mero rapporto di conoscenza o di relazione con esponenti di un'organizzazione criminale, anche di vertice, non è di per sé sufficiente a integrare il grave indizio di appartenenza dell'indagato all'associazione mafiosa, essendo necessario che emerga un effettivo e concreto contributo dell'indagato alle attività del sodalizio criminale. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, deve dare adeguata motivazione in ordine alla valutazione degli elementi indizianti, in conformità ai canoni della logica e ai principi di diritto che governano l'apprezzamento delle risultanze probatorie. In sede di legittimità, il sindacato della Corte di Cassazione è limitato alla verifica della congruenza della motivazione, senza poter procedere a una diversa valutazione delle circostanze di fatto già esaminate dal giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio S. - Presidente

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PUBBLICO MINISTERO PRESSO TRIBUNALE di;

nei confronti di:

1) DI. BE. LU. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 13/06/2008 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MATERA LINA;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. ((omissis)) che ha chiesto il rigetto del ricorso;

sentito per il Di. Be. l'avv. Arico' Giovanni che ha chiesto l'inammissibilita' o il rigetto del…

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