Cassazione penale Sez. II sentenza n. 5268 del 1 febbraio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:5268PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. è configurabile anche in relazione a organizzazioni criminali di dimensioni ridotte, purché caratterizzate dall'impiego del metodo mafioso, ossia dalla capacità di avvalersi della forza di intimidazione del vincolo associativo e delle conseguenti condizioni di assoggettamento e di omertà che ne derivano. Tale forza di intimidazione non deve necessariamente manifestarsi attraverso specifici atti di minaccia e violenza, potendo essere desunta anche dal compimento di atti evocativi dell'esistenza attuale, della fama negativa e del prestigio criminale dell'associazione, ovvero da altre circostanze obiettive idonee a dimostrare la capacità attuale del sodalizio di incutere timore. L'elemento qualificante dell'associazione mafiosa consiste nella dimostrazione che gli associati, per raggiungere lo scopo sociale, si avvalgono della forza di intimidazione che promana dal vincolo associativo e profittano della condizione di assoggettamento omertoso che a quella forza di intimidazione consegue. Pertanto, ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 416-bis c.p., non è necessario che il singolo membro del sodalizio si renda protagonista di specifici atti esecutivi del programma criminoso, essendo sufficiente che lo stesso assuma o gli venga riconosciuto il ruolo di componente del sodalizio e aderisca consapevolmente al programma criminoso, accrescendo per ciò solo la potenziale capacità operativa e la temibilità dell'associazione. Inoltre, la prova dell'esistenza del sodalizio criminoso può essere desunta dalla commissione dei delitti rientranti nel programma comune e dalle loro modalità esecutive, posto che attraverso essi si manifesta in concreto l'operatività dell'associazione medesima.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Presidente

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. CIANFROCCA P. - rel. Consigliere

Dott. PERROTTI Massimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PM di Salerno;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS);
contro la ordinanza del Tribunale della Liberta' di Salerno del 9-17.10.2018;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Pierluigi Cianfrocca;
udito il PM, nella persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. Molino Pietro, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 9-17.10.2018 il Tribunale per il Rie…

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