Il provvedimento di rigetto del nulla osta per l'assunzione di lavoratori stagionali extracomunitari, adottato sulla base di precedenti penali a carico del richiedente, deve essere oggetto di una valutazione complessiva della effettiva pericolosità del soggetto interessato, non potendo derivare automaticamente dalla mera sussistenza di condanne penali rientranti astrattamente tra quelle previste dagli articoli 380 e 381 c.p.p. Infatti, la normativa di settore non attribuisce carattere vincolato al provvedimento di diniego, richiedendo una valutazione discrezionale dell'amministrazione in ordine alla concreta pericolosità sociale del richiedente, anche alla luce di eventuali provvedimenti di nulla osta rilasciati in precedenza nonostante la presenza dei medesimi precedenti penali. Pertanto, l'amministrazione è tenuta a motivare adeguatamente le ragioni per le quali, nonostante i rilievi formulati dal richiedente, ritiene di non poter accogliere l'istanza, non potendo limitarsi a richiamare in modo generico la sussistenza di precedenti penali astrattamente ostativi. Inoltre, l'amministrazione deve rispettare le garanzie procedimentali di cui alla legge n. 241/1990, comunicando all'interessato i motivi ostativi all'accoglimento dell'istanza e consentendogli di presentare osservazioni prima dell'adozione del provvedimento finale di rigetto.