La sospensione dell'attività di somministrazione di alimenti e bevande per violazione dell'orario di chiusura stabilito da ordinanza sindacale costituisce una sanzione amministrativa accessoria alla sanzione pecuniaria, che l'amministrazione può applicare discrezionalmente per un periodo non superiore a tre mesi, senza che ciò comporti una violazione del principio di proporzionalità o di tutela del legittimo affidamento del privato, purché l'amministrazione abbia previamente comunicato l'avvio del procedimento sanzionatorio e valutato le osservazioni presentate dall'interessato, anche se in modo sintetico, senza necessità di una puntuale confutazione di tutte le argomentazioni svolte. La sospensione, in tali casi, non ha una finalità cautelare, ma accessoria e sanzionatoria rispetto alla violazione accertata, sicché il decorso di un certo lasso di tempo dall'ultima violazione non ne inficia la legittimità, essendo sufficiente che l'amministrazione abbia tempestivamente avviato il procedimento sanzionatorio entro il termine previsto dalla legge.