Cassazione penale Sez. II sentenza n. 10293 del 6 marzo 2008

ECLI:IT:CASS:2008:10293PEN

Massima

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Il reato di estorsione si configura quando, mediante la minaccia anche implicita della definitiva perdita di un bene in capo al proprietario, si costringe quest'ultimo a consegnare una somma di denaro o altro profitto ingiusto. Ciò in quanto il diritto alla restituzione del bene e l'aspettativa morale di riacquistarne il possesso incidono sulla libertà di autodeterminazione della persona offesa, integrando gli estremi della minaccia rilevante ai fini dell'articolo 629 c.p. La condotta estorsiva è integrata anche quando l'agente, dopo essersi illecitamente appropriato di un bene, pretende il pagamento di una somma di denaro in cambio della sua restituzione, in quanto tale richiesta influisce sulla libertà di determinazione del soggetto passivo. Ai fini della configurabilità del reato di estorsione, non è necessario che la minaccia sia esplicita, essendo sufficiente che essa sia implicita nella condotta dell'agente. Inoltre, la registrazione clandestina di conversazioni effettuata dalla persona offesa è legittimamente utilizzabile nel processo, in quanto forma di memorizzazione fonica di un fatto storico di cui l'autore può disporre a fini probatori, salvi i divieti di divulgazione del contenuto della comunicazione fondati sul suo specifico oggetto o sulla qualità rivestita dalla persona che vi partecipa. Infine, la mancata formulazione della querela da parte della persona offesa determina l'improcedibilità dell'azione penale per il reato di furto, senza che ciò incida sulla ricostruzione dell'antefatto dell'estorsione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RIZZO Aldo - Presidente

Dott. ESPOSITO Antonio - Consigliere

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. AMBROSIO Annamaria - Consigliere

Dott. MELIADO' Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BE. CA. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 05/06/2003 CORTE APPELLO di NAPOLI;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. AMBROSIO ANNAMARIA;

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per il rigetto del ricorso.

OSSERVA

1.1. Con sentenza in data 5-6-2003 la Corte di appello di Napoli, in parziale riforma della sentenza del Tribunale di S. ((o…

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