La concessione di un'area cimiteriale per la realizzazione di un manufatto funerario, pur configurandosi come un diritto reale nei rapporti interprivati, costituisce nei confronti dell'amministrazione concedente un "diritto affievolito" soggetto ai poteri regolativi e conformativi di stampo pubblicistico. La cessione del manufatto postula il subentro dell'acquirente nel rapporto concessorio, essendo il suolo demaniale e il manufatto funerario un unicum inscindibile. Il divieto di cessione del diritto di sepolcro tra privati, previsto dal regolamento comunale, mira a impedire il subingresso inautorizzato nell'utilizzo del suolo demaniale, in quanto la scelta del concessionario da parte dell'amministrazione è fondata sull'intuitus personae. Pertanto, la decadenza dalla concessione per inadempimento degli obblighi del concessionario, tra cui il divieto di cessione, è legittima e non configura una fattispecie espropriativa, in quanto il manufatto realizzato su suolo demaniale segue la sorte della concessione e diviene di proprietà dell'amministrazione comunale allo scadere della stessa, in applicazione del principio dell'effetto devolutivo di cui all'art. 953 c.c.