Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso il diniego del permesso di costruire, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. Il silenzio-assenso non si forma quando il procedimento è ancora pendente alla data di pubblicazione della sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato l'incostituzionalità della normativa di riferimento, in applicazione della Circolare interpretativa dell'Assessorato Regionale competente. Ciò in quanto il decorso del termine per l'adozione del provvedimento conclusivo non è sufficiente, in presenza di vincoli paesaggistici o ambientali, per la formazione del silenzio-assenso ai sensi dell'art. 20, comma 8, del D.P.R. 380/2001. 2. La delibera comunale che prevede una procedura accelerata per il rilascio dei titoli edilizi non può prevalere sulla disciplina legislativa di rango superiore, contenuta nella L.R. 16/2016 di recepimento del D.P.R. 380/2001, la cui violazione non integra un silenzio-inadempimento. 3. L'Amministrazione ha la piena disponibilità dei termini procedimentali previsti dalla legge e non può essere ritenuta gravemente negligente o animata da intenzionalità lesiva per aver disposto dello spatium deliberandi prima di addivenire alla conclusione del procedimento, anche alla luce della sopravvenuta declaratoria di incostituzionalità della normativa di riferimento. 4. In presenza di tali peculiarità del giudizio, sussistono eccezionali ragioni per la compensazione integrale delle spese di giudizio tra tutte le parti costituite.